Come recuperare la forma dopo il parto

Come recuperare la forma dopo il parto

Quanto impegno e quanto voglia abbiamo nel voler ritornare toniche e avere un aspetto di addome snello dopo aver partorito ?!

A questo proposito numerose sono le app e i tutorial che ci promettono di agire in modo veloce:

Sarebbe necessario però valutare la correttezza degli esercizi e la loro importanza per non incorrere in errori, che possono mettere a repentaglio la salute.

Sottolineiamo intanto che i muscoli addominali non si trovano solo anteriormente, ma sono situati anche lateralmente e posteriormente, attorno al tronco.

Questi muscoli servono a contenere i visceri, si trovano all’interno e si spostano in avanti e in basso. Nell’ inspirazione hanno una discesa attiva dal centro del diaframma, il muscolo principale della respirazione. Questo muscolo è considerato il tetto dello spazio addominale; spinge in basso i visceri fino al pavimento pelvico e successivamente attraverso i muscoli addominali, che si comportano come un elastico teso che si allenta, riprendono la loro posizione a riposo, accorciandosi e spingendo di nuovo il diaframma verso l’alto.

Vi sono dei casi, e uno di questi è il periodo dopo una gravidanza, in cui una buona comprensione del lavoro addominale e respiratorio è irrinunciabile.

Durante il puerperio la fisiologia supporta l’adattarsi del corpo materno. Lo svilupparsi dell’utero obbliga i muscoli addominali a fare spazio anteriormente, i muscoli retti dell’addome si separano, dando luogo a una diastasi fisiologica che inizia a qualche centimetro sopra il pube.

Quando una donna incinta si corica, raddrizza il tronco si può osservare una protuberanza che si estroflette al centro dell’ addome, come una piccola piramide questi sono i muscoli retti del addome che possono allungarsi di circa 15 centimetri , ma parleremo in un altro post cosa succede nella gravidanza qui ci occupiamo nel caso specifico del dopo parto.

L’immediato periodo dopo il parto è uno spazio di tempo difficile per la donna.

Rientrare nella quotidianità richiede fatica di ritmi , di posture e i carichi e le lassita sono diverse da prima.
È un periodo fondamentale della maternità che condiziona tutto il futuro ginecologico della donna, le successive gravidanze e la menopausa.
Immediatamente dopo il parto l’utero senza più il bimbo, involve e il fondo di esso si trova rapidamente al di sotto dell’ombelico, rimane pesante e voluminoso per le settimane seguenti e alcune mamme sembrano ancora incinte pur avendo partorito.

Ci vorranno sei settimane perché l’utero ritrovi le sue dimensioni e il suo posto, il muscolo retto dell’addome si accorci e la circonferenza si rimodelli.

Cosa fare dopo il parto

I punti principali su cui lavorare in questo periodo sono:

– tutelare e aiutare il processo fisiologico di recupero;
– evitare di fare sforzi, di affaticarsi
– correggere perfettamente la statica, in posizione eretta, e modificare gli schemi posturali durante gli sforzi e la posizione per mantenere in braccio il bimbo.
– stimolare il drenaggio, e riattivare respirazione addominale per favorire quel massaggio al pavimento pelvico indispensabile.
– rinforzare il muscolo trasversale addominale, e i muscoli profondi, senza mai accorciare il retto dell’addome.
– fare esercizi fondamentalmente da coricate per i muscoli addominali così la vostra schiena ne beneficerà anche in previsione di sostenere il vostro bimbo o in posizione quadrupedica o in posizione inversa: testa in basso e bacino in alto.
– rinforzare la schiena e le gambe per evitare tutti gli sforzi a livello lombare.

Buon lavoro a tutte.
… di seguito esercizi esplicativi

Il ruolo dell’osteopatia: correlazione tra pavimento pelvico e intestino

Il ruolo dell’osteopatia: correlazione tra pavimento pelvico e intestino

Osteopatia e disturbi muscolari…ma non solo

Molti conoscono l’utilità dell’osteopatia per affrontare i disturbi muscolari e articolari, ma non è altrettanto noto che questi possano partire da una tensione anomala degli organi interni, causando dolori e alterazioni posturali.
Perciò non stupitevi se nell’anamnesi vi viene chiesto come lavora il vostro intestino: è un’ informazione utile non solo perché la sua fisiologia va a interessare la meccanicità dei visceri che stanno al di sotto,(frequente capita che l’intestino stitico pesi sul pavimento pelvico e la lentezza della sua evacuazione può perturbare il pavimento pelvico),ma anche perché il suo benessere fa parte di quel tutt’uno e di quel concetto di continuità che il nostro organismo ci ..insegna.

Tra un organo e l ‘apparato muscolo-scheletrico che lo contiene, esiste un rapporto di reciproca influenza che si gioca su due piani: da un lato quello puramente biomeccanico, riconducibile ai legamenti che sospendono un organo all osso a un muscolo, dall altro la connessione attraverso il sistema nervoso autonomo tra un organo e le vertebre dorsali .
Valutare i rapporti che ogni organo intrattiene con quello attiguo riveste una grande importanza.

Osteopatia e articolazioni in senso più ampio

In osteopatia il concetto di articolazione si estende a tutti i tessuti del corpo in relazione tra loro: così come tra scapola e omero vi è articolazione glene-omerale, può essere considerata una articolazione anche quella tra utero e vescica, tra stomaco e colon.

Stati infiammatori, sovraccarichi funzionali, traumi o cicatrici possono ridurre il fisiologico scorrimento dei tessuti l’uno sull altro, creando così delle disfunzioni somatiche a carico di uno o dell altro viscere.

Osteopatia e sindrome del colon irritabile

In questa ottica la valutazione della sindrome del colon irritabile risulta essere di gran aiuto,interessa il 10% della popolazione, soprattutto di sesso femminile con un picco d incidenza tra i 20 e 50 anni, in cui si lamenta dolore addominale, alterazione della funzione intestinale, gonfiore e distensione dell addome. L’intestino può essere diarroico, stitico o misto e la sindrome del colon irritabile è spesso associata ad altri disturbi come emicrania, ansia ,cistite e vulvodinia e nel corso degli anni può avere un andamento fluttuante.

Spesso l’ associazione tra disturbi come ansia e depressione e sindrome dell intestìno irritabile viaggiamo sulla stessa linea e, se non è propriamente chiaro come questi disturbi della sfera psichica siano all origine o viceversa la vittima, è però certo che l’alterazione dell asse cervello- intestino permette di rilevare l’ insorgenza di sintomi gastrointestinali in circa il 77% dei pazienti che accusano malesseri psicologi.
Anche in questo caso le tecniche osteopatiche possono aiutare a ridurre i sintomi.

Una rigidità articolare può essere trasmessa tramite la fascia a un altra parte del corpo, determinando blocchi ulteriori.

L’ attenzione va posta non solo alla sede del problema, ma a tutte le parti che possono influenzarla.

Oggetto del trattamento sono quindi le fasce che avvolgono l’organo che con tutte strutture vascolari,linfatiche e quelle propriamente nervose che vanno a perturbare l’organo.

Anche lo stile di vita è importante

È utile correggere anche lo stile di vita: svolgere attività fisica perché attraverso il movimento si stimola il diaframma che a sua volta svolge una sorta di massaggio sulla muscolatura liscia intestinale, inoltre secerne catecolamine responsabili dell’ipereccitabilita della muscolatura e aumenta la secrezione delle endorfine che agiscono sull umore; aiuterebbe tenere un diario alimentare in cui segnare quello che si mangia , l’intensità del dolore e la frequenza delle evacuazioni, verificate la presenza di intolleranze, latte e derivati, grano e derivati e aumentare l’ idratazione, assumendo i liquidi possibilmente lontano dai pasti.
Buon intestino a tutti!

Quali strategie adottare contro il mal di testa

Quali strategie adottare contro il mal di testa

Piccoli aiuti casalinghi per combattere la cefalea

Abbiamo capito che molteplici possono essere le cause meccaniche, neurologiche metaboliche e posturali causa di cefalea.

Di seguito alcune piccole strategie che possono essere di aiuto.

Le modalità con cui l’osteopatia può aiutare la cefalea sono diverse a seconda della causa, ma pur sempre prevedono tecniche dolci come la digito-pressione e tecniche soft tissues( trattamento manipolativo dei tessuti molli); poi si potrà anche procedere, su distretti precisi e distinti, con opportune manipolazioni.

Importanti ora sono alcuni consigli che possono essere fatti comodamente a casa.

Mal di testa è causato da un dolore al collo

Vediamo come correggere la postura con semplici adattamenti, perché a volte il mal di testa è causato da un dolore al collo che permane anche quando la causa viene individuata e trattata, in quanto la persona mantiene atteggiamenti posturali scorretti ed il dolore attiva un circolo vizioso che lo mantiene “ attivo”.

Da svolgere in piena autonomia e consapevolezza ecco un esercizio utile: seduto con i piedi ben appoggiati, sfruttiamo l’ appoggio comodo della schiena della seduta e, abbassando il collo, portiamo tutta la catena del lunghissimo del dorso in allungamento.
Ora abbassando il mento ulteriormente mi concentro nell’espirazione: è infatti questa la fase più adeguata per l’allungamento muscolare .
Da qui posso utilizzare tecniche di stretching di PNF ( Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation) dividendo, in una prima fase di spinta attiva verso l’estensione del capo, interessando proprio i muscoli antagonisti, per poi allungarlo in una seconda fase profondamente anche con ausilio delle mani che portano la testa in maggiore flessione.
In questo caso si sfrutta l’inibizione dei fusi neuromuscolari adibiti al controllo dell’allungamento muscolare, tramite una stimolazione programmata e selettiva dei neureccetoti distrettuali.
Stessa azione lo posso fare con il trapezio e quindi interessare l’inclinazione laterale cercando di non forzare il movimento della testa bensì, abbassare il moncone della spalla. Questo è valido per i dolori muscoli tensivi della zona cervicale.

Quando la tensione stringe le tempie può essere interessato il muscolo temporale e la zona della bocca mandibola quindi il nostro stato espressivo-tensione.

l muscolo massetere è un muscolo a ventaglio piatto posto lateralmente alla testa, lo possiamo percepire a livello delle tempie; lo conoscono bene quelle persone che sentono delle “mollette”a questo livello, e che hanno facilità nello stringere il morso durante la notte. La mascella è indolenzita: è il muscolo più potente che abbiamo.
Proviamo a massaggiare questo punto delicatamente a bocca socchiusa, ripetiamo l’esercizio portando la consapevolezza sul respiro .
Stringendo la bocca davanti lo specchio, lo possiamo notare, perché, così facendo, il ventre muscolare diventa una sporgenza carnosa localizzata; usando le prime tre dita della mano per massaggiare questa parte, possiamo avere un buon riscontro sul muscolo così contratto.

Se il mal di testa ha origini nella concentrazione della vista

Se il mal di testa ha origini nella concentrazione della vista, quindi il dolore parte dagli occhi, possiamo sfruttare la protuberanza carnosa del vostro pollice, il tenar, mettendoci seduti con l’appoggio sui gomiti; questa parte aderisce perfettamente alla cavità oculare coprendo l’occhio dalla luce e permettendogli di riposare dalla stimolazione di essa. Dopodiché da seduto, portiamo lo sguardo a 30-50 cm e manteniamo per qualche secondo; spostiamo lo sguardo più lontano che possiamo e manteniamo per qualche secondo; ripetiamo l’esercizio sempre con la consapevolezza del respiro.

Se invece il mal di testa parte da una congestione e soffriamo di sinusiti

Se invece il mal di testa parte da una congestione e soffriamo di sinusite, un esercizio utile è la liberazione dei seni paranasali; possiamo trarre giovamento stando seduti ben in appoggio con i gomiti sul tavolo e piedi bene al suolo, le mani alla radice del naso, i pollici vicino alle tempie,; esercitiamo una leggere pressione associando la fase espiratoria e sollevando la testa, aumentando la pressione con indice e medio sulla fronte.

Chi ha mal di testa tende intuitivamente a premere i punti dolenti, assecondiamo questa tendenza con un massaggio più strutturato, alleviando la tensione sull’occipite.

Proviamo da sdraiati a sostenere la testa incrociando le dita; i pollici si troveranno naturalmente all’altezza di due protuberanze dietro le orecchie; proviamo a massaggiarle, sollevando e abbassando il mento.
Questi sono solo piccoli esempi da attivare per alcune delle cause della cefalea; il sintomo va comunque inserito in un quadro che aiuti a capire il disequilibrio che si è creato, proprio per la sua multi-fattorialità, e per trovare le cause più velocemente possibile, per ristabilire la migliore qualità di vita del paziente .

Emicrania nelle donne: non è solo un problema di ormoni

Emicrania nelle donne: non è solo un problema di ormoni

Si fa presto a dire mal testa.

Ne soffriamo tutti prima o poi e le origini del dolore sono molto diverse.
Innanzi tutto il mal di testa è una risultante di come sta l’organismo; se solo pensiamo che può scaturire da un difficile allineamento vertebrale, da una tensione dell’ equilibrio della bocca, dalla postura, dagli ormoni, dalla pressione sanguigna, da un cattivo funzionamento viscerale … possiamo comprendere quanto possa essere complessa la sua risoluzione.

Dolore all’origine del collo?

Il dolore che origina nella regione del collo può estendersi dalla base fino all’ area intrascapolare; è associato a rigidità e limitazioni in alcuni movimenti; in questo caso è la postura che fa da protagonista. Quanti non si accorgono più di come stanno seduti: la colonna vertebrale tende a compensare gli equilibri di orizzontilazzazione dello sguardo, orientamento del corpo rispetto al suo centro di gravità e, in questo periodo con tutto il lavoro di smart working fatto a casa, si assumono sedute non opportune, spalle incassate con molte ore dì staticità.
Anche lo stress tende ad accentuare il dolore,favorendo posture difensive. Si parla a tal proposito di cefalea muscolo tensiva.

Mal di testa e mestruazioni

Molte di noi  hanno mal di testa ciclici riconducibili con le diverse fasi del ciclo ormonale: più frequentemente durante le mestruazioni; in questo periodo potrebbe esserci ritenzione idrica responsabile di un aumento pressorio, causa di irritabilità, che a sua volta potrebbe essere causa dell’ insorgere del mal di testa.
Mal di testa e pressione sanguigna
La sensazione di confusione, sbandamenti e giramenti di testa con un dolore sordo che non ti abbandona nemmeno con l’analgesico, può trovare la sua causa in uno sbalzo di pressione sanguigna.

Mal di testa e denti

La mattina ci svegliamo con il mal di testa, abbiamo dolore localizzato vicino all’orecchio e apriamo con difficoltà la bocca: abbiamo fatto caso se durante la notte stringiamo e/o digrigniamo i denti? L’origine potrebbe essere ancora uno stato tensionale che non ci abbandona nemmeno durante la notte, anche un cuscino o un materasso inadeguati possono provocare dolore .
Il massetere, muscolo della mascella, è il nostro muscolo più potente che abbiamo è la sua tensione può provocare forte irrigidimento originando un disequilibrio dell’ asse tempero-mandibolare.

Mal di testa e sinusite

Se, invece, il dolore si concentra al centro della fronte o agli occhi forse siamo vittime di una sinusite.

Mal di testa e occhi

Sforziamo la nostra vista davanti al computer oppure i nostri occhi hanno ridotto la loro capacità di accomodamento delle immagini, in questi casi il dolore parte dalla fronte o dagli occhi e poi si concentra alla nuca.

Le cicatrici

Quante cicatrici abbiano nel nostro corpo comprese quella del taglio cesareo ?

La gestione del trattamento delle cicatrici non è da sottovalutare, in quanto sono punto di partenza del lavoro tessutale. Esse rappresentano un punto di interruzione sulla pelle che è l’organo più esteso, la sua interruzione comporta quello che sia internamente con le fasce interne, che esternamente, il continuum fasciale.
Nel taglio cesareo vi è un collegamento diretto con la fascia perineale e quella trasversale e i tagli interferiscono con la distribuzione delle forze a livello fasciale creando profonde adesioni; vi sono tecniche osteopatiche a riguardo per meglio venire incontro e risolvere queste interruzioni.

Con il binomio di queste figure professionali è possibile offrire molto, per rendere le pazienti più consapevoli e libere di vivere ogni fase della vita nella più grande serenità.